Se un colpo di fortuna inatteso non ci libererà dalla leadership criminale al Cremlino, la guerra contro la comunità democratica euro-atlantica scatenata dalla Russia, che per ora ha per campo di battaglia l’Ucraina, è destinata a durare anni. È necessario quindi prepararsi in ambito nazionale ed europeo per approntare una vera e propria economia di guerra.
Quanto segue non può e non deve in alcun modo mettere in pericolo la struttura privata delle imprese e le libertà individuali costituzionali, tentazione tipica dei partiti autoritari, pena la sconfitta dall’interno delle democrazie liberali. Questa emergenza di lungo periodo deve spingere a pianificare in almeno sei ambiti strategici:
1. Ridefinizione ed incremento delle spese militari soprattutto per equipaggiamenti e riserve operative, sposando la ricerca tecnologia per la sicurezza e difesa come modello di sviluppo, come dimostrato da decenni di esperienza americana. Resa operativa del coordinamento, la specializzazione e le spese comuni a livello europeo per garantire efficienza efficacia ed economie di scala, nonché costituzione di una forza nucleare indipendente europea sia tattica che strategica, con relative testate e mezzo di consegna;
2. Definizione e protezione giuridica a livello europeo dei settori tecnologici vitali per la sopravvivenza di lungo periodo dell’Europa, indipendentemente dagli Usa; riposizionamento su suolo europeo di tali produzioni e delle loro intere filiere produttive, ad iniziare dalle materie prime e produzioni intermedie di elementi vitali come microprocessori, materiali speciali, capacità di progettazione e ricerca, esplosivi, logistica complessa;
3. Superamento della dimensione nazionale in ambito cyber-warfare, spionaggio e controspionaggio (intelligence e counterintelligence), per contenere la gravissima offensiva russa tesa a creare una quinta colonna all’interno delle società libere, come storicamente documentato durante l’offensiva comunista dell’Urss. Difesa e ridondanza delle strutture informatiche vitali;
4. Indipendenza energetica a livello europeo, tramite meccanismi di solidarietà e scorte, e una strategia che complementi risparmio, energie rinnovabili e energia atomica (utile anche per la produzione materiali per uso militare) con la progressiva eliminazione delle fonti minerali non basate sul suolo europeo;
5. Indipendenza alimentare e idrica europea con meccanismi simili di solidarietà e stoccaggio, ricostituzione della capacità produttiva interna, diminuzione degli sprechi e controllo delle filiere alimentari incluse i beni strumentali intermedi (fertilizzanti, semi, macchine agricole etc);
6. Ricerca medica e capacità potenziale di incremento in caso epidemico dei ricoveri e cure (spare capacity) abbiamo visto cosa può fare un virus tutto sommato poco efficace;
Tutto ciò non può che avvenire tramite stretta cooperazione fra le autorità nazionali e quelle europee. La panificazione di lungo periodo fa vincere le guerre.
Foto di copertina EPA/RONALD WITTEK