30 Dicembre 2024

Italia chiama Artico: le sfide del clima e della sicurezza

L’Artico, una delle regioni più sensibili ai cambiamenti climatici, sta vivendo una trasformazione accelerata, con impatti che si ripercuotono su scala globale. I dati dell’era satellitare, raccolti dagli anni ’70, rivelano che la temperatura artica aumenta a una velocità quattro volte superiore alla media mondiale, posizionando questa vasta area come una cruciale frontiera delle dinamiche globali.

L’evento in partnership con l’Istituto Affari Internazionali

L’evento “Italia chiama Artico” presso il Galata – Museo del Mare di Genova, in programma il 30 novembre 2023, di Osservatorio Artico in partnership con l’Istituto Affari Internazionali, si pone come un’opportunità cruciale per esplorare e affrontare queste sfide. Le tavole rotonde previste non solo analizzeranno gli sforzi delle istituzioni italiane ed europee nell’Artico, ma coinvolgeranno anche il settore industriale, evidenziando le connessioni, le tecnologie e i sistemi che stanno già trasformando questa regione polare. L’Italia, con la sua tradizione di cooperazione scientifica e diplomatica, è chiamata a definire una posizione chiara su temi politici, energetici, economici e di sicurezza, sfruttando le competenze delle Forze Armate e promuovendo l’innovazione industriale e tecnologica.

Quattro i panel principali dal titolo: Il mare al centro, Russia Cina e gli altri: un artico separato?, Energia e Industria. L’Italia oltre il Circolo Polare, Il nuovo mondo. Tra gli ospiti presenti interverranno: Carmine Robustelli, Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Johan Vibe, Reale Ambasciata di Norvegia in Italia, Marco Volpe, Osservatorio Artico, Alberto Pera, AdSP Mar Ligure Occidentale.

Lo scioglimento dei ghiacci e le trasformazioni nell’ambiente artico hanno conseguenze su vari settori. La diminuzione dell’effetto albedo, causata dalla riduzione delle superfici ghiacciate, contribuisce al riscaldamento dell’oceano e alle variazioni meteorologiche. Inoltre, il processo di scioglimento comporta la liberazione di gas serra, come il metano, precedentemente intrappolati nei depositi di ghiaccio secolare.

Il cambiamento climatico nell’Artico non è solo una questione ambientale; ha profondi risvolti economici ed energetici. La regione è sempre più accessibile, aprendo nuove rotte commerciali e attirando investimenti. Studi geologici indicano che l’Artico potrebbe contenere considerevoli riserve di petrolio, gas e altre risorse naturali critiche. Le rotte artiche, come il Passaggio a Nord-Ovest e la Northern Sea Route, stanno vivendo un aumento del traffico navale, con significativi impatti sul commercio marittimo globale.

Gli attori globali e le conseguenze

Questa nuova realtà non sfugge all’attenzione di attori globali come la Cina, che si autodefinisce un “near-arctic state” e manifesta un crescente interesse per le risorse e le rotte artiche. L’incremento delle attività commerciali e scientifiche in questa regione introduce tuttavia un paradosso: il potenziale impatto negativo sulla salute ambientale, con rischi di inquinamento e incidenti marittimi.

Sul versante della sicurezza e della difesa, l’Artico sta tornando al centro dell’attenzione internazionale. La rimilitarizzazione della regione, accentuata dall’incremento delle tensioni globali, rappresenta una sfida significativa. La Russia, in particolare, ha rafforzato la Northern Fleet, dimostrando un interesse strategico crescente e rivendicazioni territoriali che mettono alla prova la tenuta del quadro giuridico internazionale.

L’invasione russa dell’Ucraina ha ulteriormente complicato il panorama geopolitico dell’Artico, portando alla sospensione delle attività del Consiglio Artico e a tensioni tra gli stati artici. Con l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO, sette degli otto stati artici sono ora parte dell’Alleanza Atlantica, evidenziando l’importanza strategica dell’Artico nella politica di difesa globale.

foto di copertina PNRA + PRESS OFFICE, HANDOUT PHOTO

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