Il Summit G7 2023 di Hiroshima si è concluso da poco, e anche se i lavori della Presidenza giapponese continueranno ancora per sei mesi per dare seguito agli impegni presi nel Comunicato dei leader, si profila già all’orizzonte la Presidenza italiana del 2024. Un evento pubblico organizzato dall’Istituto Affari Internazionali in collaborazione con Focus 2030 e la Fondazione Compagnia di San Paolo lo scorso 29 maggio ha offerto l’occasione per discutere le posizioni italiane sui temi più urgenti di quest’anno e su quelli che si preannunciano come prioritari nel 2024.
Il G7 cinquant’anni dopo
Nel suo intervento, l’Ambasciatore Luca Ferrari, Sherpa G7/G20 per la Presidenza del Consiglio, ha parlato del ruolo del G7 in un mondo sempre più geopoliticamente frammentato. A differenza di qualche decennio fa, il G7 oggi non ha l’ambizione di decidere le sorti del mondo; l’ascesa delle potenze riunite nei BRICS o rappresentate nel G20 è infatti inconfutabile, frutto di un processo inevitabile. In tempi di guerra e contrapposizione tra diversi tipi di regimi politico-economici, il G7 è piuttosto il forum in cui le democrazie liberali si coordinano tra loro e con i paesi partner per far fronte alle sfide globali.
Nel 2023, in cima all’agenda del G7 sono stati temi come la guerra di aggressione russa in Ucraina, la non-proliferazione nucleare, la sicurezza economica e l’autonomia strategica, l’intelligenza artificiale e la demografia. Ma il G7 ha anche dedicato particolare attenzione ai rapporti con il cosiddetto Global South cercando di avviare nuove forme di dialogo e cooperazione per affrontare impellenti sfide globali da cui dipende la stabilità del sistema politico ed economico internazionale, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, gli approvvigionamenti di energia e i movimenti migratori.
Alla luce di questi impegni, Ferrari ha posto l’accento sull’importanza del rapporto del G7 con il G20, la cui base di rappresentatività è più ampia. Il G7 è stato oggetto di critiche per il suo apparente anacronismo, ma i paesi che ne sono membri non ignorano gli equilibri di potere globali attuali, vogliono anzi relazioni collaborative con i nuovi poli di potere, considerandole indispensabili per affrontare con efficacia i problemi globali. La cooperazione tra il G7 e il G20 è cruciale e che ci sia spazio per svilupparla è dimostrata dai molti argomenti – ed anche da alcuni fondamentali obiettivi – che le agende dei due gruppi hanno in comune.
Prospettive future
Dopo un bilancio del vertice di Hiroshima, l’attenzione si è spostata sugli impegni prioritari della Presidenza italiana del G7 nel 2024. Ferrari ha sottolineato la continuità tra le diverse presidenze del G7, sottolineando che alcuni temi del 2023 rimarranno nell’agenda 2024, anche se le dinamiche geopolitiche globali potranno portare alla ribalta nuove sfide. In particolare, le crisi in campo climatico, energetico e della migrazione continueranno ad essere al centro dei rapporti con il Global South.
L’importanza della continuità è stata reiterata anche dai panelists che hanno discusso, da varie prospettive, i rapporti del G7 con il Global South. Sul tema del cambiamento climatico, Anna-Katharina Hornidge (German Institute of Development and Sustainability) ha sottolineato come, in materia di cambiamento climatico, esistano un serie di strumenti e meccanismi per mantenere gli impegni internazionali per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, e per il rafforzamento della finanza per il clima. Carbon pricing, blended finance, clausole climatiche negli accordi di ristrutturazione del debito sono alcuni degli strumenti da potenziare. Climate Club e Just Energy Transition Partnerships sono invece meccanismi da implementare e sviluppare nel lungo periodo. Hornidge ha anche auspicato che si dia continuità ai processi multilaterali come le COP per il clima.
Tetsushi Sonobe (Asian Development Bank Institute) ha sottolineato come la continuità sia necessaria anche per la comunità di ricercatori e think tanks che supportano i lavori del G7 (T7). Creato durante la Presidenza tedesca del 2022, il T7 del 2023 ha ripreso i temi delle crisi climatica, alimentare, del debito e della biodiversità, coordinandosi con un’analoga struttura – il T20 – che opera a sostegno del G20, nonostante alcune differenze fra le agende dei due gruppi. l T7 ha dato inoltre ulteriore sviluppo al G7/G20 Dashboard, uno strumento che serve per monitorare il processo di attuazione degli impegni presi con i Comunicati, per renderlo più accessibile e per identificare modi e strumenti atti a migliorarlo.
Francesca Utili (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha sottolineato le diverse aree in cui la Presidenza italiana del 2024 cercherà di assicurare continuità con la Presidenza giapponese del G7 in ambito finanziario, puntando anche a creare sinergie con la parallela Presidenza brasiliana del G20: riforma delle Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs), finanza per il clima, sicurezza energetica e accesso alle materie prime, preparazione e risposta alle future pandemie. Paolo Lombardo (Cassa Depositi e Prestiti) ha evidenziato l’importanza del coordinamento tra banche e istituzioni finanziarie per lo sviluppo per mobilitare le ingenti risorse necessarie ad affrontare le sfide esistenziali globali. Contributi sinergici del settore pubblico e di quello privato sono una condizione indispensabile per dar seguito agli impegni finanziari assunti nei vari contesti internazionali.
Valeria Emmi della Global Call to Action Against Poverty (GCAP), facendosi portavoce delle comunità più colpite dalla policrisi, ha infine sottolineato l’urgenza di un’azione incisiva e di lungo termine da parte dei Leader G7 su tutti questi fronti.
Il dibattito sulle priorità della Presidenza italiana del G7 è appena cominciato. Nei prossimi mesi, l’Istituto Affari Internazionali cercherà, con varie iniziative, che coinvolgeranno decisori politici e stakeholders, di promuoverne l’ulteriore sviluppo con l’obiettivo di contribuire a rendere il processo di elaborazione dell’agenda e la sua realizzazione il più possibile inclusivi e trasparenti.
Foto di copertina EPA/JAPAN POOL