Nella mattina del 24 febbraio, Vladimir Putin ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina, un’ “operazione militare speciale”, come ha detto nel suo discorso alla nazione. L’opzione su larga scala era uno dei quattro scenari prefigurati, il peggiore, che il presidente russo ha deciso di mettere in atto.
“Ci sarà la risposta più pesante dal punto di vista sanzionatorio. Ma non possiamo fermarci qui: dobbiamo essere disposti ad aumentare il sostegno militare e umanitario e per i rifugiati”. Ma non solo, l’unica via, secondo la direttrice dello IAI Nathalie Tocci, è dare una prospettiva chiara europea all’Ucraina. Si tratta della risposta che rappresenta per Putin la più grande minaccia.