La catena di solidarietà sollevata a favore dei profughi ucraini è enorme, da chi offre la casa a chi si occupa del trasferimento ai molti, ora addirittura troppi, che donano vestiario, alimenti. Tutti comunque accomunati in un sincero slancio di generosità che tuttavia si fa fatica a capire perché sia carente o totalmente assente nei confronti di altri profughi provenienti da situazioni speculari. Sarà per caso razzismo?