La Grecia si reca di nuovo alle urne, a poco più di un mese dall’ultima tornata che non ha visto emergere una coalizione in grado di governare il Paese. Queste elezioni avranno una legge elettorale diversa rispetto a quelle di maggio: a differenza del proporzionale puro in vigore per l’ultimo voto, stavolta i seggi verranno assegnati in base ad un sistema elettorale che prevede un premio di maggioranza variabile dai 20 ai 50 seggi in base alla percentuale ottenuta dal primo partito.
Ad oggi i sondaggi non si discostano molto dagli esiti delle elezioni del 21 maggio: il centrodestra di Nea Dimokratia, partito del premier uscente Kyriakos Mitsotakis, dovrebbe confermarsi prima forza politica con un consenso intorno al 42%, che gli darebbe la possibilità di governare grazie alla nuova legge elettorale. Molto più arretrata la sinistra di Syriza, crollata intorno al 20%; seguita dai socialisti del Pasok (12%), i comunisti del Kke (7%) e la sorpresa Plefsi Eleftherias, sinistra radicale ed euroscettica, accreditata del 5% rispetto al 2,8% di un mese fa.
Foto di copertina EPA/YANNIS KOLESIDIS