La Grecia va al voto per eleggere il suo parlamento, con un nuovo sistema elettorale che consiste in un primo turno totalmente proporzionale e un secondo turno, previsto per il 2 luglio se non dovesse venir fuori una coalizione in grado di governare, che prevede un premio di maggioranza di 50 seggi. Secondo i sondaggi il partito attualmente al governo, Nea Dimokratia, è in testa con il 36% dei consensi, seguito dal partito della sinistra radicale Syriza con il 29%. Più lontane altre forze progressiste come il Pasok (socialisti, 10%) e il Kke (comunisti, 7%).
Il premier uscente, Kyriakos Mitsotakis, sembra indebolito dal Predatorgate – lo scandalo legato all’uso illegale dello spyware Predator – e dalle critiche per le responsabilità del governo nell’incidente ferroviario che a febbraio ha causato la morte di 57 persone, ma sembra fiducioso di poter conservare la propria posizione anche sfruttando l’eventuale premio di maggioranza del secondo turno; viceversa, il suo principale sfidante, Alexis Tsipras, spera di unire le opposizioni di sinistra per formare una coalizione governativa già dopo il primo turno.
Foto di copertina EPA/ORESTIS PANAGIOTOU