22 Dicembre 2024

A che punto è il programma dei cittadini europei per riformare l’Ue

Il 2 dicembre si è tenuto a Bruxelles l’evento di follow-up sulle proposte emerse della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Hanno partecipato le istituzioni europee e oltre 500 cittadini per esaminare quanto è stato fatto finora per dare seguito dai risultati della Conferenza.

49 proposte per riformare l’Ue

La Conferenza, durata un anno e conclusasi a maggio 2022, ha portato all’approvazione di 49 proposte, frutto di una selezione delle molte idee e raccomandazioni dei panel di cittadini suddivisi per area tematiche. La Commissione europea, a giugno, ha pubblicato una valutazione dettagliata delle tappe per la fase di follow-up dividendo le 49 proposte in quattro categorie. Nelle prime tre ricadono le proposte dei cittadini che ricalcano iniziative già esistenti, già proposte dalla Commissione oppure in programma. La quarta categoria riguarda invece le proposte dei cittadini che costituiscono un elemento di novità che la Commissione si impegna a portare avanti.

Il 14 settembre scorso, in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente Ursula von de Leyen ha annunciato il primo gruppo di nuove proposte che saranno portate avanti a seguito della Conferenza. Tra queste rientrano i rifiuti alimentari, la mobilità ai fini di apprendimento e i mondi virtuali. La presidente ha inoltre annunciato che i panel europei di cittadini, su modello di quelli creati durante la Conferenza, diventeranno una costante della vita democratica all’interno dell’Ue, verranno infatti istituiti come strumento di consultazione per discutere le iniziative legislative più importanti.

I punti chiave sollevati dai cittadini

Durante l’evento del 2 dicembre, i cittadini che hanno contribuito a formulare le proposte nei mesi scorsi hanno avuto la possibilità di confrontarsi direttamente con le istituzioni europee, attraverso sessioni di domande e risposte, riguardo il progresso della fase di follow-up della Conferenza.

Uno dei temi sollevati con maggiore interesse dai cittadini è stato in che modo sarà garantito un coinvolgimento costante ed efficace dei cittadini nei processi legislativi dell’Ue – questione che costituiva una delle richieste chiave emerse durante la Conferenza. A questo proposito, la Commissione ha sottolineato che il programma di lavoro 2023 presentato lo scorso ottobre è stato costruito basandosi in larga misura sulle propose emerse dalla Conferenza.

Infatti, delle 43 nuove proposte contenute nel programma, 35 sono direttamente o indirettamente collegate a proposte della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Tra queste, per esempio, la revisione della Direttiva Ue sui rifiuti, in particolare con riferimento ai rifiuti tessili e alimentari, la revisione della legislazione Ue sul benessere degli animali e la sostenibilità dei trasporti merce e passeggeri.

Inoltre, i panel di “nuova generazione” annunciati a settembre dalla presidente von de Leyen stanno giù prendendo forma. Il primo si occuperà della revisione della direttiva sui rifiuti alimentari e i 150 cittadini europei che lo comporranno inizieranno i lavori il prossimo 16 dicembre. Nonostante il risultato positivo, sono state sollevate diverse critiche riguardo il tempismo di questi panel che sembrerebbero riunirsi in una fase troppo avanzata dalla revisione della direttiva per avere un reale impatto.

Sempre con riferimento alle domande riguardo il coinvolgimento dei cittadini, la Commissione ha infine sottolineato anche lo sviluppo di un nuovo strumento online interattivo per migliorare l’interazione dei cittadini con le istituzioni europee. Questo nuovo strumento riunirà anche i due siti già esitenti “Have your say” e “European Citizens’ Initiative” per permettere un accesso più semplice ed efficace.

La riforma dei trattati

Un altro tema che ha avuto grande risalto durante l’evento è stato quello della riforma dei trattati, che sarebbe necessaria per attuare il 5% delle proposte della Conferenza. In particolare, il passaggio dall’unanimità di voto al voto a maggioranza qualificata è una richiesta presente in più di una proposta dei cittadini che hanno posto numerose domande su quando questi aspetti verranno affrontati.

Lo scorso giugno, a seguito della Conferenza, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che invita il Consiglio europeo ad approvare l’avvio del processo di revisione dei Trattati Ue. Anche la Commissione si era già detta nei mesi scorsi favorevole ad iniziare una conversazione su questo punto. I cittadini hanno dunque rivolto le loro domande soprattutto ai rappresentati del Consiglio dell’Ue su questa materia.

Mikuláš Bek, Ministro degli Affari Europei della Repubblica Ceca, che attualmente detiene la presidenza del Consiglio dell’Ue, ha sottolineato che per la prima volta da molti anni sono state avviate discussioni sulla possibilità di passare dal voto all’unanimità al voto a maggioranza qualificata utilizzando le cosiddette clausole passerella. Tuttavia, ha anche sottolineato che gli Stati membri concordano nel ritenere questo inverno un momento non adatto ad iniziare un dibattito divisivo come quello sulla riforma dei trattati, mentre queste conversazioni potranno vedere degli sviluppi più significativi nel corso del prossimo anno.

Energia e clima: cosa chiedono i cittadini

Il clima e l’energia sono stati altri temi caldi su cui i cittadini hanno sollecitato le istituzioni durante l’evento. In particolare, le domande hanno riguardato i progressi sull’indipendenza energetica europea, la leadership climatica europea e i progressi sulle proposte inerenti ai temi di economia circolare, alimentazione e agricoltura. Questi ultimi due temi rappresentano infatti l’ambito dominante delle proposte emerse dal panel 3 che si è occupato di cambiamento climatico e ambiente.

A questo proposito, la Commissione ha sottolineato come la crisi attuale abbia chiarito il grave rischio di dipendere fortemente da una singola fonte energetica, specialmente se importata per la maggior parte da un unico fornitore. L’obiettivo prioritario in questa fase, ha ricordato la Commissione, non è quindi solo quello di diversificare le fonti energetiche e di rendere l’Ue indipendente dalla Russia ma anche e soprattutto quello di accelerare verso l’indipendenza energetica basata sulle risorse rinnovabili che si trovano sul territorio europeo, in accordo con quanto proposto dai cittadini durante la Conferenza. La Commissione in particolare ha ricordato che l’obiettivo per le rinnovabili è stato da poco alzato al 45% entro il 2030.

Riguardo i temi di agricoltura e economia circolare, la Commissione ha sottolineato come importanti passi avanti la proposta fatta a giugno per dimezzare il ricorso a pesticidi chimici entro il 2030 e la proposta lanciata a novembre per la revisione delle normative sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi. Infine, per quanto riguarda la leadership europea in ambito climatico, la Commissione ha ribadito la posizione di capofila europea, ricordando gli obiettivi ambiziosi dell’UE e il fatto che siano stati resi vincolanti attraverso la legge climatica europea – un unicum a livello mondiale. È stata inoltre sottolineata la volontà e necessità di mantenere salda tale posizione anche per rispondere alle richieste emerse chiaramente dalle fasce più giovani dei panel di cittadini.

Un dialogo aperto ma limitato?

In generale, il dibattito tra cittadini e istituzioni non ha riservato grandi sorprese, con le istituzioni che hanno risposto in modo diplomatico anche alle domande più spinose – come, ad esempio, il perché la Conferenza su Futuro dell’Europa abbia avuto così poco risalto mediatico a livello degli Stati membri danneggiando in parte il suo scopo. Nonostante l’assenza di grandi novità, questo momento di scambio sui progressi fatti finora è stato importante per mostrare che la partecipazione dei cittadini è un elemento prioritario e che verrà sempre più valorizzato con strumenti concreti a livello europeo.

Come sollevato più volte in seno ai dibattiti tra esperti sul valore aggiunto della Conferenza, bisogna ricordare che questi momenti di scambio e inclusione dei cittadini, anche quando non portano a svolte significative o risultati concreti, hanno un grande valore educativo e di avvicinamento della cittadinanza all’Unione europea, alle sue istituzioni e meccanismi. Una cittadinanza più informata, coinvolta e partecipe nella vita politica europea è infatti forse il primo e più grande obiettivo della Conferenza sul Futuro dell’Europa e delle sue fasi successive, sebbene le proposte dei cittadini potranno sicuramente avere anche un impatto concreto sulle singole aree di policy.

Foto di copertina EPA/RONALD WITTEK

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