Il Partito della Libertà (GS) dell’imprenditore Robert Golob ha vinto le elezioni in Slovenia, sconfiggendo il partito del Primo ministro di estrema destra Janez Janša e sancendo uno spostamento dell’elettorato verso sinistra. Il Partito della Libertà si è aggiudicato il 34,5% dei voti, mentre il Partito Democratico Sloveno (SDS) di Janša ha ottenuto il 23,6%
Gli elettori sloveni hanno scelto un riavvicinamento all’Unione, regalando al partito di Golob una vittoria schiacciante di oltre dieci punti percentuali rispetto al partito di Janša – un distacco che non si registrava dai tempi dell’indipendenza del 1991 – e 41 seggi su 90. Degno di nota è anche il dato sull’affluenza, con il 67% degli elettori in Slovenia che si è presentato al voto, contro il 52% delle elezioni precedenti del 2018.
Distanziati dai primi due partiti si trovano il partito di centrodestra Slovenia Nuova che guadagna un seggio rispetto alle elezioni del 2018 (passando da 7 a 8 seggi) e i due partiti di sinistra La Sinistra e il Partito Socialdemocratico, che si aggiudicano rispettivamente 5 e 7 seggi. Sarà quindi compito del partito di Golob creare un’alleanza di governo con questi ultimi.
Il declino dei diritti democratici
Robert Golob, imprenditore ed ex presidente della compagnia di distribuzione energetica GEN-I, ha fondato il suo Partito della Libertà appena lo scorso gennaio, costruendo poi la sua campagna elettorale sul malcontento popolare nei confronti del presidente Janez Janša. La promessa di Golob ai suoi elettori è stata quella di riportare una “società libera e aperta“, una strategia che si è rivelata vincente. Golob è stato in grado di far leva su quella parte di elettorato che temeva un avvicinamento della Slovenia all’Ungheria.
Da quando era divenuto Primo ministro nel 2020, Janez Janša si è dimostrato infatti un alleato importante dell’ungherese Viktor Orbán ed è stato spesso accusato di volerne seguire le orme, limitando i diritti democratici nel Paese e ostacolando in particolare la libertà di stampa.
Gli attacchi ai media e ai mezzi d’informazione pubblica nel periodo in cui Janša era al governo sono stati tali da attirare l’attenzione del Parlamento europeo, che ha indetto una sessione del Gruppo di monitoraggio della democrazia proprio allo scopo di supervisionare la situazione in Slovenia. Secondo il recente report Nations in Transit pubblicato dal centro di ricerca Freedom House, nel 2021 la Slovenia è stata il Paese con il più incisivo declino della qualità democratica tra l’Europa orientale e l’Asia Centrale.
Il programma di Robert Golob
Il programma politico presentato dal Partito Democratico Sloveno (SDS) di Janez Janša comprendeva punti alquanto divisivi nel Paese, come la ripresa economica dopo la pandemia da Covid-19. Un importante argomento di discussione è stato anche il sostegno all’Ucraina rispetto all’invasione russa, dove la dipendenza energetica slovena dalle forniture del Cremlino ha inciso sull’opinione pubblica.
Invece, la campagna elettorale di di Robert Golob, che ha aspramente criticato a più riprese la deriva autoritaria del governo di Janez Janša, si è concentrata sul rispetto dei principi democratici, la riforma del sistema educativo, nuove misure per la tutela ambientale e la digitalizzazione del Paese. In molti hanno descritto queste elezioni come un “referendum sul futuro della Slovenia“, proprio perché se Janša fosse stato rieletto avrebbe spinto il Paese più lontano dai valori dell’UE e più vicino invece agli altri partiti populisti europei.
Un’eventuale vittoria dell’SDS avrebbe infatti portato all’affermarsi di un nuovo esecutivo euroscettico, allineato alle posizioni espresse da altri Paesi dell’Europa orientale quali Ungheria e Polonia. Il partito di Golob, invece, si è fin da subito posto come l’alternativa più vicina a Bruxelles. Lo stesso leader del partito Liberale ha affermato alla stampa internazionale che “il Paese è sempre stato orientato verso l’Europa occidentale e sono convinto che torneremo alla nostra famiglia”, sottolineando la comunanza di valori e impegno politico. La notizia della vittoria di Golob è stata positivamente accolta anche dalle istituzioni europee, dove Janez Lenarčič, commissario sloveno per la protezione civile e il supporto umanitario, si è congratulato con il neo eletto Primo ministro.
Di Beatrice Fanucci, autrice della redazione Europa de Lo Spiegone.
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